martedì 14 giugno 2011

Le regole del piacere




Sesso e regole ti sembrano due cose del tutto separate? Non hai tutti i torti. Eppure provare piacere, pur essendo spontaneo, non è qualcosa che avviene sempre. Ecco qualche dritta.


Ti è mai capitato di avere tra le mani la situazione perfetta e di non riuscire a farti coinvolgere? Lui ti piace, ti bacia, ti attira  a sé, ti fa capire che ha voglia di fare l’amore. Tu ci stai, rispondi alle sue attenzioni, lo provochi un po’. Poi l’atmosfera si scalda e d’improvviso ti ritrovi a fare la lista della spesao a cercare di ricordarti i nomi dei sette nani. Se a metà dell’elenco delle verdure o tra Pisolo e Mammolo rientri in te due sono le reazioni: la prima è fingere, la seconda è sentirti una perfetta idiota. In realtà a poco servono ambedue gli atteggiamenti. In compenso, forse, venire a conoscenza di un paio di questioni potrebbe farti bene. 




Conosci te stesso diceva Socrate e aveva decisamente ragione. La prima cosa da tener presente è che la tua inclinazione alla distrazione non dipende da una temutissima frigidità sopita ma è naturale: uno studio dell’Università di Las Vegas ha scoperto che durante i preliminari le donne sono più inclini dell’11% degli uomini a pensare ad altro. Come evitarlo? Mantenendo il controllo del tuo corpo. È la testa che devi spegnere, la razionalità: il corpo ti serve, ti serve presente  e ti serve tutto. Per far ciò occorre una dose di autostima sufficiente da riuscire a sopportare che qualcuno impari le tue forme. Non è solo una questione di piacersi, occorre abbandonarsi nelle mani dell’altro partendo dal presupposto che se ti cercano è perché hanno voglia di te, per come sei fatta. Questo ovviamente se non hai truccato la partita indossando il reggiseno magico che ti regala una o due taglie in più, la pancera e le calze contenitive. Se lo hai fatto e poi lui sgrana tanto d’occhi te la sei cercata. 


Se, invece, sei stata te stessa (certo, una versione molto curata di te!) concentrati sul tuo corpo e sul suo. Se hai bisogno di determinate attenzioni per sviluppare la tensione giusta per raggiungere l’orgasmo (è stato scientificamente dimostrato, per esempio, che un’adeguata stimolazione clitoridea è sempre necessaria) indirizza senza paura le sue mani ed i suoi baci. Molti consigliano di sperimentare prima da sole ma non ce n’è bisogno: al momento è facile capire cosa ti fa mancare il fiato e cosa no, si tratta solo di riuscire a comunicarlo senza aver paura di chiedere. Non trasformarti però in una sorta di vigile urbano, indirizzalo, ma fidati, sperimenta, sentiti parte di una coppia, di una condivisione. È sesso, è amore (a volte), pulsione, piacere, gioco sì, ma non un quiz a premi.

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